Il Dr. Google è lo specialista di ogni malattia

Fa diagnosi, accertamenti, descrive patologie, elenca sintomi con dovizia di particolari. Il Dr. Google è il miglior medico sulla piazza di Internet. Laureato in tutte le università del mondo è estremamente a buon mercato, non c’è concorrente che possa stare al suo passo. Il suo unico problema? Purtroppo, invece di rassicurare è uno dei principali artefici del terrore di chi soffre di paura delle malattie e di ipocondria.
La Cybercondria: l’ipocondria digitale

Già alcuni anni fa il fenomeno di ricercare informazioni mediche su Internet era così esteso che due ricercatori coniarono il termine “cybercondria”. Con il termine oggi si intende la smania di ricercare notizie biomediche su Internet con l’obiettivo di trovare rassicurazione ai propri timori. Si cercano dunque informazioni che possanofornire diagnosi, descrizioni sintomatologie, possibili terapie.
Questo comportamento compulsivo (poiché dettato dall’ansia e dall’angoscia del momento, dunque non facilmente controllabile) ha una serie di conseguenze nocive che vanno a consolidare ancora di più i timori di chi ha paura delle malattie.
Il primo effetto patologico prende il nome di delega psicologica.
In parole semplici, la delega all’esperto digitale è una forma di perdita del controllo e del contatto diretto con il proprio corpo, con le proprie sensazioni e con le proprie percezioni. Come già avviene con la ricerca di rassicurazione con il medico in carne ed ossa, più delego la rassicurazione a qualcosa che proviene dall’esterno più perdo il controllo delle mie percezioni.
Un secondo effetto tipico della cybercondria è il cosiddetto “effetto conferma”.
Per sua natura la ricerca sul web è guidata dalle ipotesi di chi ricerca informazioni. Ad esempio, se a partire da un leggero senso di affaticamento il mio timore fosse quello di avere la sclerosi multipla, su Google digiterò «sintomi sclerosi». Lo zelante Dr. Google restituirà una serie di risposte tra cui troveremo al primo posto proprio la «debolezza muscolare». In altri termini, chi cerca trova! Anzi, nel caso di Google, digitare per credere.
Un terzo effetto patogeno del dottore digitale è quello che scherzosamente ho definito “effetto 1° anno di corso”.
Al principio di un corso di laurea sanitario (ad esempio in Psicologia, in Medicina, in Fisioterapia, ecc.) è molto comune che lo studente sentae riconosca su di sé la maggior parte dei sintomi che legge sui libri di testo. «Ce l’ho, ce l’ho, mi manca, ce l’ho». Questo effetto immedesimazione è normale e comprensibile: i sintomi fisici sono quasi sempre universali tra gli esseri umani. Quello che accade a chi però cerca con angoscia di rassicurarsi su Google, sarà proprio un simile effetto di immedesimazione che gli farà amplificare le percezioni e le sensazioni sintomatiche. In questo caso vale il detto “chi cerca… crea!“
Le ricerche su Internet sfociano spesso anche all’interno di forum o gruppi social dedicati a una certa patologia o a chi ha una determinata paura.
La socializzazione della paura ha un effetto devastante. Più si condivide il proprio timore più ci si convince. Più si sentono storie e racconti di altre persone più ci si suggestiona e ci si terrorizza. E’ l’effetto gregge: ci si vorrebbe rassicurare condividendo con altre persone, ma si finisce per essere ancora più spaventati.
Da ultimo, un fenomeno veramente paradossale ma sempre più comune nell’epoca della digitalizzazione: l’eccesso di informazioni trovate, invece di produrre una maggiore chiarezza, produce una maggiore confusione. Gli inglesi chiamano questo effetto overload informativo, ovvero il sovraccarico di informazioni. L’eccesso di informazioni alla lunga produce un aumento dell’incertezza e della confusione. Oltre tutto, il web è un luogo dove ormai si trova tutto e il contrario di tutto, e dove la differenza tra un’informazione vera e attendibile e un’informazione falsa e opinabile non è più facilmente discriminabile. Se si vuole avere informazioni attendibili è fondamentale capire l’autorevolezza delle fonti o fare riferimento a testi scientifici di altra natura, non al primo sito Web che si incontra.
Ma forse il vero paradosso è che, da potenziale specialista di ogni malattia, il Dr. Google si trasforma ben presto nel peggior terrorista di chi soffre di paura delle malattie.